COMUNICATO STAMPA
“Connessioni” di Laura Serafini ed
Elisa Zadi alla Galleria Sanlorenzo Arte di Poppi
Il quarto appuntamento della rassegna
“Mappature” in Casentino due delle più apprezzate artiste del panorama toscano. Sabato 2
settembre, alle 17.30, l’inaugurazione dell’affascinante connubio
POPPI – Dal 2 settembre al 28 ottobre
2023 la Galleria SanLorenzo Arte di Piazza Bordoni 4, a Poppi (AR), ospita “Connessioni”, doppia
personale di Laura Serafini ed Elisa Zadi a cura di Silvia Rossi.
L’esposizione sarà visitabile tutti
i giorni, dalle ore 9 alle ore 19, a ingresso libero e gratuito.
Sabato 2 settembre 2023, alle ore
17.30, l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle artiste.
Nel mese di settembre la mostra sarà
arricchita da due eventi collaterali. Sabato 9 settembre, alle ore 18, il gruppo da camera Accademia
fiorentina MusicArea si esibirà proponendo musiche di Mozart, Kreisler, Chopin e Piazzolla. I
protagonisti saranno Andrea Farolfi al violino e Tommaso Mascher al pianoforte, con la partecipazione di
Laura Manescalchi al flauto.
Sabato 23 settembre, alle ore 18,
workshop sui profumi a cura di Alice Rita Giugni dal titolo “Per Fumum. Il profumo della
ri-connessione”. La maître parfumeur coinvolgerà i presenti in
una presentazione immersiva con degustazione olfattiva di
un profumo creato per riconnettersi alla Natura. L’esperienza sensoriale sarà dedicata e ispirata
all'archetipo di Madre Natura nella sua accezione più
spirituale.
LA MOSTRA
Il quarto appuntamento della rassegna
“Mappature” mette in dialogo l’arte di due delle più
apprezzate pittrici dell’attuale panorama
toscano: Laura Serafini ed Elisa Zadi.
Le loro opere costituiscono una
sinfonia di elementi contrastanti e complementari: corpo e spazio,
linee e colori, assenza e presenza,
affermazione e dissoluzione. In questo intricato intreccio artistico,
si sviluppa un mosaico di sfumature e significati
che cattura l'attenzione e tocca le corde più intime delle
nostre emozioni.
I linguaggi delle due artiste, pur
provenendo da universi creativi individuali, si fondono in una connessione armoniosa che rivela una
profonda comprensione reciproca. Ogni opera è come un frammento di un puzzle più ampio, che
trova la sua giusta collocazione solo quando è messo a contatto con gli altri, costruendo così
un'esperienza complessa e coinvolgente.
Ciò che emerge in modo particolarmente
suggestivo è la percezione dell'incompiutezza. Come un’eco delle molteplici sfaccettature
dell'esperienza umana, le opere lasciano spazi aperti,
invitandoci a partecipare attivamente, a completare
le narrazioni. È attraverso questa incompiutezza che esse si aprono alle interpretazioni personali,
diventando specchio delle nostre esperienze e delle nostre storie.
I ritratti e gli autoritratti, con la
loro esplorazione di identità e autenticità, fungono da fulcro
emozionale.
Gli elementi naturali, quanto le mappe,
evocano una relazione profonda con la natura e con l'essenza umana. Il risultato è un dialogo
visivo che va oltre i confini delle tele e si infonde nella nostra
percezione del mondo circostante, dove la mappa
diventa carne e la carne, di nuovo, si muta in pianta. Dove le zone di assenza sono quelle che più
chiamano alla presenza e tutto ci porta alla ricerca di una radice
comune, una sorgente vitale da cui tutto
sgorga, plasmata dalle visioni delle due artiste quanto dal nostro
sentire.
Su questo istante si regge anche
l’opera a quattro mani che, in una sorta di performance in
divenire, troverà il suo completamento proprio
durante la mostra. “Connessioni: dentro/fuori" rappresenta
infatti l'apice di questa interazione
artistica, ovvero un’installazione site specific che le due artiste
creeranno a simbologia piena di quello che è anche
il titolo della doppia personale. Una collaborazione che va oltre la tela, abbracciando lo spazio fisico e
il pubblico. Un progetto che incarna l'idea di connessione in
tutte le sue sfumature. Una rappresentazione
simbolica della natura e del femminino che amplifica ulteriormente il suo significato, espandendosi come
una performance in continua evoluzione. Se dovessimo dare un sottotitolo all’installazione,
potrebbe essere “Noi, la natura, l’arte, l’altro, l’oltre”.
“Attraverso il lavoro di Zadi e
Serafini, siamo trasportati in un viaggio intimo e riflessivo –
afferma Silvia Rossi. – Il potere dell'arte
si manifesta nella capacità di evocare e di coinvolgere, di far
emergere emozioni e riflessioni. Nelle opere esposte,
l'interazione tra corpi, spazi e simboli rivela un intenso
dialogo tra le artiste e con il pubblico, un dialogo che va al
di là delle parole e raggiunge le radici stesse delle connessioni
umane”.
www.galleriasanlorenzoarte.it
LE ARTISTE
Laura Serafini è nata a Subbiano (AR)
nel 1965. Vive e opera ad Arezzo. Inizia la sua carriera artistica da autodidatta e in seguito approfondisce
la conoscenza delle tecniche frequentando corsi di pittura, scultura, disegno da vivo e nudo dal
vero. Il cuore della sua ricerca artistica ruota attorno alla
costruzione dell'identità umana, un
viaggio intrinseco e sorprendente alla scoperta del proprio essere.
Il suo stile figurativo è in costante evoluzione,
caratterizzato dall'uso innovativo della carta come supporto privilegiato delle sue opere. La carta,
simbolo di racconto, tempo e leggerezza, diventa la tela su cui disegna la complessa trama di fili che
connettono corpo e anima. Serafini si distingue per l'uso
magistrale di carte tecniche, cartamodelli e
mappe, che trasforma in trame di destino, quasi un DNA tracciato
sulla pelle. Queste rappresentazioni visive
diventano chiavi per decifrare un'identità umana profonda e sfaccettata. La sua dedizione
all'arte si manifesta attraverso la continua ricerca di modi
unici per esplorare e rappresentare il mondo
interiore e la complessità umana. Corpi e volti sorgono lievi dal tracciato tecnico, liberi di interagire
con il supporto senza dominarlo: china, carboncino, acquerelli, e medium trasparenti, permettono ai
livelli di sovrapporsi e confondersi in un gioco di segni e immagini, una tendenza istintiva a ritrovare
corpi e forme familiari, in un continuo dialogo tra la
predeterminazione di ciò che siamo e il libero arbitrio
di diventare ciò che vogliamo. In un tempo di rabbia e incertezza, Laura Serafini esprime la ricerca del
senso dell’esistenza donando i corpi al loro percorso, sottovoce, come un sussurro che calma lo spirito.
Dal 2005 ha esposto in mostre personali e collettive, rassegne d'arte e fiere nazionali e
internazionali, guadagnando premi e riconoscimenti che sottolineano
la profondità del suo contributo
artistico. È co-fondatrice dell’associazione culturale L’Artefice
e le sue opere sono in permanenza a Silvia Rossi
Art Gallery di Bibbiena, Galleria Il Bargello di Siena e Galleria Sensi Arte di Colle di Val d’Elsa.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1998
ottiene con il massimo dei voti la maturità d’arte applicata in
Moda e Costume teatrale all’Istituto
d’Arte di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura
all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il suo approccio
artistico non si limita alla pittura, ma si espande anche nel campo delle arti sacre. Nel 2010 ottiene il
master di secondo livello in Architettura e Arti Sacre all’Università Europea di Roma. Attualmente vive e
lavora a Firenze, dove insegna Discipline pittoriche al Liceo Artistico di Porta Romana. Come artista
esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria
e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 l’interesse si concentra sulla
figura umana, soprattutto femminile, indagata sia in senso introspettivo, sia antropologico e
simbolico-rituale, con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si
esprimono in polittici. I soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si
intensifica nel biennio 2013/14 con delle serie
pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono
attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di
esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana
diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di
materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri
confini abbracciando varie discipline dando
vita a installazioni performative. La sua versatilità artistica si manifesta anche nel campo delle arti
sacre e nella poesia, con la pubblicazione nel 2021 della silloge "Il profumo del Giglio" (Polistampa). Attualmente la ricerca di Elisa Zadi esplora diverse
discipline, che vengono spesso unite al fine di
generare opere interattive o che si completano con la partecipazione
dello spettatore. Negli anni ha esposto con
mostre personali e collettive in importanti spazi espositivi e ottenuto prestigiosi riconoscimenti
nazionali. Le sue opere sono in permanenza a Silvia Rossi Art Gallery di Bibbiena.